AspertiL’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Isrec), che ebbe in Piero Asperti un amico e un consigliere prezioso, e la CGIL di Bergamo, che poté avvalersi delle sue qualità professionali, in occasione del decimo anniversario della morte, organizzano il 31 marzo 2014 una giornata di studio per ricordarne la passione politica e la competenza scientifica.

Piero Asperti

Piero Asperti nasce nel 1924, ad Adrara San Rocco. Studente al Liceo classico “Paolo Sarpi” di Bergamo, si laurea in medicina presso l’Università degli studi di Milano, specializzandosi in pneumologia, e proprio in questo settore lavorerà all’Ospedale Maggiore di Bergamo.

Dalla fine degli anni Quaranta è presidente della GIAC (Gioventù italiana di azione cattolica), in netta opposizione nei confronti di Gedda, e la sua politica di forte intransigentismo nei confronti delle forze democratiche (è la stagione dei “baschi verdi”).

Nel 1955, con un gruppo i compagni (Carlo Leidi, Enzo Lauletta, Luigi Granelli, Gian Mario Corbani,  ecc.) e Giuseppe Chiarante e Lucio Magri –già attivi a Roma- lascia la DC, e dopo qualche anno di appassionato dibattito aderisce al PCI, di cui è diventato nel frattempo segretario Eliseo Milani.

Sposa Vittoria Chiarante e hanno quattro figli.

Dalla metà degli anni Cinquanta è medico condotto a Ponteranica, apprezzato e stimato per la capacità scientifica e la grande disponibilità. E’ attivo anche nel Consiglio comunale di quel paese, dove porta tutto il rigore della sua personalità. E’ tra i fondatori della cooperativa “Rinascita”,  punto di forte aggregazione culturale, e nel 1970 è fra i più convinti sostenitori della nascita de “il manifesto”, che a Bergamo ha un ampio seguito.

Ha lasciato la condotta medica, per dedicarsi all’impegno nel Consorzio provinciale antitubercolare, dove può ancor meglio esprimere la forte solidarietà nei confronti dei bisognosi: sarà questo un tratto distintivo di tutta la sua vita. Coordina la “commissione salute” de “il manifesto” e inizia negli anni Settanta la lunga collaborazione con la CGIL, a difesa della salute dei lavoratori.

Hanno grande risonanza le lotte per una migliore gestione del patrimonio ambientale, contro l’uso sempre più indiscriminato, ad esempio, dell’amianto, o la netta presa di posizione a favore degli abitanti di Seveso, che dovevano convivere con i rischi della diossina. A Bergamo assume grande rilievo il caso della SBIC, una fabbrica chimica, posta al centro di una ampia campagna di mobilitazione perché venisse riconosciuta la nocività dell’ambiente di lavoro, causa dell’insorgere di gravissime patologie.

Attivo fino agli ultimi tempi della sua esistenza, nonostante l’affacciarsi di una grave malattia, è punto di riferimento prezioso per la sinistra bergamasca, “maestro” di alcuni giovani che ne vorranno seguire le orme e si specializzeranno in medicina del lavoro.

Muore nella sua casa di Ponteranica, la sera del 25 marzo 2004.


LOCANDINA_asperti

lunedì 31 marzo 2014, ore 14.30

Auditorium Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni”
via Da Rosciate 21/a, Bergamo

ore 14.30
Teatro Attivo presenta
GIACOMO BERTOLETTI, OPERAIO
di e con Giuseppe Nespoli,
regia di Ettore Colombo e Valerio Gatto

Ore 15.30 saluti introduttivi di
LUCIANA FRATUS
Segretario CGIL di Bergamo, responsabile Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
ELISABETTA RUFFINI
Direttrice ISREC Bergamo

Interventi
Piero Asperti, o del rigore morale
ANGELO BENDOTTI
ISREC Bergamo

Quale futuro per la medicina del lavoro?
PIETRO APOSTOLI
Presidente Società Italiana di medicina del lavoro e igiene industriale

I fattori umani e la tutela della salute in fabbrica
GIAMPIERO MOSCONI
Primario di medicina del lavoro Ospedale Giovanni XXIII

Quantità e qualità delle malattie professionali in provincia di Bergamo
ENZO MOLOGNI
Past direttore INCA CGIL Bergamo

Dal risarcimento del danno patrimoniale al risarcimento del danno biologicoTredici anni di esperienza
GIAMPIERO CASSINA
Consulente medico INCA CGIL Bergamo

La passione politica di un medico dei lavoratori
BRUNO RAVASIO
Formatore ex dirigente CGIL

Conclusioni di
LUIGI BRESCIANI
Segretario Generale CGIL Bergamo

 

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