Due novità editoriali all’apertura dell’attività dell’Isrec

Il nuovo anno di attività dell’Isrec si apre con due novità editoriali de Il filo di Arianna

Per la collana Quadri/7 è in uscita Tre vite partigiane. Albino Ressi, Alessandro Algeri e Egidio Dentella frutto di un lavoro di ricerca di Silvano Marcassoli con la collaborazione di  Gabriele Fontana e Giulio Orazio Bravi. Nello stile della collana il libro, arricchito da numerose fotografie, documenti e schede di approfondimento, ricostruisce la biografia di tre resistenti bergamaschi – Ressi nasce a Redona, Algeri a Seriate e Dentella ad Aviatico – protagonisti di percorsi molto diversi ma accomunati dall’aver condotto la lotta fuori dalla nostra provincia e dallo stesso tragico epilogo. Ressi morirà nel febbraio del 1945 durante un’azione gappista a Milano, Algeri verrà fucilato nel novembre 1944  nel pavese dalla Sicherheit, la polizia autonoma fascista, e Dentella troverà la morte nel marzo del 1945 al Revier di Mauthausen, dove era stato internato per aver partecipato agli scioperi del marzo 1944 alla Breda, la fabbrica in cui lavorava come operaio. L’introduzione è firmata da Giacomo Angeloni, Assessore ai Servizi demografici e Presidente della commissione toponomastica del Comune di Bergamo, a cui all’inizio della ricerca Silvano Marcassoli si era rivolto perché nel quartiere di Redona venisse intitolata una via ad Albino Ressi così come è stato fatto in passato per Guido Galimberti e Giovanni D’Amico.

Per la collana Calendario/19 è in uscita Il colpo è per stanotte. Villa Masnada, 26 settembre 1944 di Annamaria Paganelli,  in concomitanza con il settantacinquesimo anniversario della tragica vicenda.  Non si tratta però di un libro d’occasione o celebrativo ma di un minuzioso lavoro che ripercorre l’intera vicenda, utilizzando alcuni fondamentali studi come quello di Andrea Pioselli (La diserzione, Il filo di Arianna 2010) ma soprattutto ripercorrendo e rianalizzando le fonti disponibili, orali e documentali. Ne esce un racconto corale di cui l’autrice tira, con fatica e determinazione,  le fila cercando – come scrive Angelo Bendotti nell’introduzione – di rompere i pesanti silenzi e dipanare i dubbi e le contraddizioni che la retorica delle celebrazioni ufficiali è stata incapace di affrontare. Quello che rende questo lavoro diverso da altre ricostruzioni storiche è la motivazione che lo sostiene e che l’autrice spiega nella Premessa:

I contorni sfuocati dell’episodio della Resistenza bergamasca noto come “l’assalto a Villa Masnada” mi accompagnano sin dall’infanzia. Reduce della campagna di Russia mio padre scelse la lotta clandestina e della Resistenza […]. Di quella lotta tuttavia non raccontò che pochi frammenti: alcune frasi sul combattimento dopo un colpo fallito […]. Percepivo nella sua voce un misterioso rammarico e ricordo le visite alla famiglia del compagno caduto. Negli anni Novanta scrisse un documento tra le cui pagine si palesa la sua partecipazione all’assalto di Villa Masnada e al combattimento di Petosino e il suo racconto della giornata del 26 settembre 1944 diverge in molti aspetti dalla ricostruzione fin qui accreditata. Nelle dissonanze della Storia si fa strada in me prima la curiosità, poi la determinazione a voler scoprire la verità e soprattutto il desiderio di restituire il ruolo e il riconoscimento che a mio padre  è dovuto in quella vicenda, ricostruendola in tutti i suoi aspetti.

Il libro è impreziosito da un’appendice fotografica con diversi inediti e da due carte che ricostruiscono il percorso verso la Villa e, dopo l’assalto,  le vie di fuga mentre infuria il rastrellamento fascista. La pubblicazione ha ricevuto il sostegno dei Comuni di Mozzo e Ponteranica e di Alchimia, Coop. Sociale – La Porta del Parco.

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