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ARCHIVIO DOCUMENTALE

L’archivio è consultabile dalle ore 9:30 alle 13:30 il lunedì, il mercoledì e il venerdì previo appuntamento telefonico o inviando un mail a info@isrec.it

Il nucleo originario, e tuttora caratterizzante, dell’Archivio è rappresentato dalle carte (clandestine e postinsurrezionali) della Resistenza bergamasca, molte delle quali versate all’atto della costituzione dell’Istituto: accanto a fondi di una certa consistenza e organicità di enti e istituzioni – CVL, ANPI, Ufficio patrioti provinciali – oltre che di privati, ci sono una miriade di piccole e piccolissime donazioni, ognuna delle quali contribuisce a ricostruire e a completare un quadro d’insieme. Nel corso degli anni l’Archivio ha continuato ad arricchirsi non solo in senso quantitativo, ma anche sotto il profilo delle tematiche, dell’arco cronologico e della tipologia del materiale: oggi nell’Archivio dell’Isrec sono conservati documenti che riguardano la storia politica, sociale ed economica della bergamasca dalla fine dell’Ottocento agli ultimi decenni del Novecento. Questa evoluzione è ripercorribile attraverso le Guide finora pubblicate e i Notiziari della rivista “Studi e ricerche di storia contemporanea” che semestralmente informano sulle principali acquisizioni.
Un rilievo particolare hanno assunto negli ultimi anni le carte che si riferiscono al secondo dopoguerra, in origine raccolte in un archivio a sé stante, il Centro di documentazione contemporanea, che si è venuta progressivamente fondendo con l’Archivio storico. Tra i fondi di maggiore importanza ricordiamo gli archivi della redazione de “La Cittadella”, periodico di politica e di cultura pubblicato a Bergamo tra il 1946 e il 1948, del Partito d’Azione, delle Federazioni bergamasche del Partito comunista italiano e de “Il manifesto”-PdUP, del Consiglio di fabbrica della Dalmine, dell’UDI e del Centro di documentazione “lastrea”, del movimento degli studenti a Bergamo e il fondo “150 ore e Educazione permanente”. In significativo collegamento con l’interesse da sempre dimostrato dall’Isrec Bg per il rapporto tra storia e memoria è presente in Archivio un settore, in continuo incremento, dedicato alle memorie e agli scritti autobiografici della I e della II guerra mondiale, alla Resistenza, all’emigrazione, al movimento operaio.Si tratti di un ricco patrimonio, che in gran parte è stato ordinato e censito. E’ in corso l’informatizzazione delle carte conservate, sulla base del programma ISIS/Guida agli archivi della Resistenza, utilizzato dall’Istituto nazionale e dagli altri Istituti della rete. Per una informazione più completa sugli strumenti informatici dell’Insmli e della rete è possibile consultare: www.italia-resistenza.it

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Cln

ARCHIVIO FOTOGRAFICO

L’archivio è consultabile dalle ore 9:30 alle 13:30 il lunedì, il mercoledì e il venerdì previo appuntamento telefonico o inviando un mail a info@isrec.it

L’archivio fotografico dell’Isrec-Bg è frutto di una raccolta paziente e continuata nel tempo. Al primo nucleo costitutivo – composto dalle fotografie dell’Archivio del Comitato di Liberazione Nazionale, dedicate alla Resistenza – si sono aggiunte via via molte altre sezioni, naturalmente sempre riferite alla storia locale contemporanea.
Attualmente sono circa 10.000 le immagini conservate, comprese cronologicamente tra la fine dell’Ottocento e gli anni Settanta, secondo la seguente suddivisione:

Bergamo e la bergamasca
Movimento operaio e sindacale
Prima guerra mondiale
Regime fascista
Seconda guerra mondiale
RSI e occupazione nazista
L’antifascismo e la Resistenza
Il dopoguerra (1945-1959)
Il periodo contemporaneo
Emigrazione e immigrazione

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FONOTECA

Mappa

 

La fonoteca è consultabile dalle ore 9:30 alle 13:30 il lunedì, il mercoledì e il venerdì previo appuntamento telefonico o inviando un mail a info@isrec.it

 

Sin dall’inizio della sua attività l’Istituto ha riservato alle fonti orali un’attenzione che ha prodotto nel tempo un vasto e prezioso patrimonio di testimonianze e di storie di vita, raccolte e ordinate nella Fonoteca. In sintonia con l’attività di ricerca, la Fonoteca è andata articolandosi in vari settori e, accanto alla sezione Antifascismo e Resistenza – che occupa la parte centrale – hanno preso consistenza anche altre sezioni. Il materiale della Fonoteca, che è costituito di 1255 unità sonore, è sistemato in tre parti:
1. Testimonianze (575 unità sonore)
2. Conferenze (480 unità sonore)
3. Fondi (200 unità sonore)

 

1. Testimonianze
Si tratta della parte più significativa e consistente della Fonoteca, che negli anni Ottanta è stata suddivisa in Sezioni, come di seguito indicato:
▪ A) Antifascismo e Resistenza
▪ B) La seconda guerra mondiale: la guerra combattuta
▪ C) La seconda guerra mondiale: la prigionia
▪ D) Fascismo e R.S.I.
▪ E) La seconda guerra mondiale: la vita quotidiana
▪ F) Il movimento operaio e sindacale
▪ G) L’emigrazione
▪ H) Ricerche
▪ I) Cultura materiale e folklore
▪ L) La prima guerra mondiale
▪ M) Il secondo dopoguerra
▪ N) La seconda guerra mondiale: la “zona grigia”

2. Conferenze
Si tratta della registrazione di interventi, conferenze, seminari e convegni che sono stati registrati perché ritenuti significativi; in gran parte rientrano in iniziative organizzate dall’Istituto. Le cassette (480 unità sonore) non portano segnatura, ma sono conservate assieme ad una sommaria descrizione o al pieghevole che presentava l’iniziativa. Di alcuni interventi si può consultare anche la trascrizione.

3. Fondi
In questo settore sono inseriti i “fondi” che si è ritenuto opportuno conservare nella loro integralità, anche quando riguardavano più argomenti; sono “fondi” provenienti da ricerche di singole persone o di gruppi o da particolari esperienze ora cessate (un esempio significativo è il fondo del gruppo folk “Popolario”). Di ogni fondo è possibile consultare anche una descrizione minima degli argomenti contenuti nelle unità sonore. Complessivamente si tratta di 200 unità sonore.

Per facilitare le consultazione, si è provveduto ad una schedatura semplice, che presenta dati tecnici, alcuni dati anagrafici del testimone e una sintesi degli argomenti trattati; di gran parte del materiale sonoro è possibile consultare la trascrizione e la scheda del testimone. Per garantire la miglior conservazione di questa raccolta è in corso il riversamento delle registrazioni dalle audiocassette a cd-rom.
Per conoscere la Fonoteca dell’ Isrec:
▪ 1968-1988. Vent’anni di attività, Bergamo, 1988
▪ L’acqua ritorna al mulino. La memoria della Resistenza bergamasca, a cura di Angelo Bendotti e Oriellia Della Torre, Comitato antifascista bergamasco, Bergamo, 1995
▪ Archivi sonori. Atti del seminario di Vercelli (22 gennaio 1993), Bologna (22-23 settembre 1994), Milano (7 marzo 1995), a cura di Antonella Mulà, Roma, Ministero Per i beni e le attività culturali, 1999.

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Documento CLN

REGOLAMENTO

Premessa
L’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea si è posto, fin dalla sua fondazione, l’obbiettivo di raccogliere il materiale documentario utile a ricostruire e a testimoniare le vicende caratterizzanti la Resistenza bergamasca. Accanto a questo originario interesse si è poi affermato l’intento di documentare la vita politica, sociale ed economica di Bergamo e della sua provincia attraverso l’acquisizione di nuovi fondi archivistici. Coerentemente alla prassi adottata dagli archivi della rete degli Istituti per la storia della Resistenza, i documenti conservati nell’Archivio dell’Isrec sono consultabili gratuitamente e liberamente, compatibilmente alle disposizioni contenute nella legge sugli archivi D.p.r. 30 settembre 1963, n. 1409.
Le acquisizioni, sia di documenti originali che di copie, avvengono per donazione, eredità, legato o deposito.
Accesso all’archivio
Per accedere all’Archivio dell’Isrec è necessario compilare una domanda in carta libera indirizzata al Direttore, nella quale il richiedente deve indicare le proprie generalità e deve descrivere dettagliatamente l’oggetto e il fine della ricerca. Nel caso di studenti, laureandi e ricercatori è richiesta una lettera di presentazione del docente di riferimento. Con la presentazione della domanda di accesso gli studiosi si impegnano a leggere e a osservare il presente regolamento.
Consultazione
Gli utenti che intendono consultare i documenti conservati in archivio si impegnano a sottostare alle vigenti disposizioni ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali, del Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici, del Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi statistici e scientifici e degli altri Codici di deontologia che disciplinano il trattamento dei dati personali.
La richiesta dei materiali archivistici avviene tramite compilazione dell’apposito modulo, in cui va specificato il fine della consultazione, da ritenersi vincolante per lo studioso, che non potrà usare i documenti per uno scopo diverso da quello dichiarato.
La consultazione è circoscritta ai documenti pertinenti alla ricerca in corso, per i quali si è fatta richiesta. Per consultare documenti che riguardano una diversa materia di ricerca è necessaria una ulteriore autorizzazione. La richiesta di documenti soggetti alla normativa sul diritto d’autore (p.e. carteggi, testimonianze) avviene dietro sottoscrizione di un’apposita dichiarazione che impegna l’utente al rispetto della normativa vigente in materia. È richiesta la sottoscrizione di una simile dichiarazione per la consultazione di documenti contenenti dati personali sulla base delle norme dettate dal D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 41, art. 122-127 e dal D.lgs 30 giugno 2003, n. 196.
È fissato un numero massimo di pezzi archivistici – 5 buste – consultabili giornalmente, che non possono in nessun caso essere portati fuori dalla sala dell’Istituto destinata alla consultazione.
Trattamento dei documenti
La buona conservazione dei documenti e la loro fruibilità dipendono dal corretto trattamento che ne fanno gli utenti, pertanto:
-è tassativamente vietato cambiare l’ordine dei fascicoli di ciascuna busta e dei documenti tenuti in ciascun fascicolo.
-è tassativamente vietato apporre sui documenti segni o scritte con penne, evidenziatori o matite.
-è vietato tagliare e piegare i documenti.
-è vietato appoggiare le penne e i fogli sopra i documenti originali
-è vietato fare calchi o lucidi o riproduzioni di qualsiasi genere senza il permesso scritto della direzione.
Nel caso in cui l’utente osservi mancanze, manomissioni o disordini ai documenti è tenuto a farne segnalazione al personale dell’Istituto.
Riproduzione dei documenti
La riproduzione dei documenti dell’Archivio, comprese le fotografie, è consentita solo in seguito all’accettazione della richiesta che l’utente deve presentare in direzione compilando l’apposito modulo.
Le copie dei documenti riprodotte, indipendentemente dal supporto su cui sono sviluppate, non sono cedibili; l’autorizzazione alla riproduzione non fornisce alcun diritto di proprietà intellettuale di fronte a terzi.
Pubblicazione dei documenti
La pubblicazione di documenti conservati nell’Archivio dell’Isrec deve essere autorizzata dalla direzione.
Nel caso in cui si vogliano utilizzare le riproduzioni di documenti e fotografie all’interno di pubblicazioni è necessario presentare una domanda in carta libera alla direzione, è obbligatorio citare esattamente la fonte e consegnare una copia della pubblicazione all’Isrec.
Ogni riproduzione è soggetta al pagamento dei costi di riproduzione, esposti in Istituto; non è richiesto il pagamento di diritti di riproduzione per l’utilizzo dei documenti nelle tesi di laurea e di dottorato. Ciascuna singola riproduzione (avvenga essa attraverso fotografia, fotografia digitale, scansione) può essere utilizzata una sola volta per un solo prodotto sia esso editoriale e non (ovvero cartaceo o elettronico); pertanto è consentita la riproduzione di un’unica copia. Si esclude che la riproduzione possa, una volta realizzata, essere distribuita o riutilizzata senza previa autorizzazione dell’ente proprietario

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